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Se chiedete all'autore di dove nasca, e come, questo libro, vi sentirete rispondere che molte e complesse sono le sorgenti dalle quali hanno tratto origine le parole: sono - egli confessa - «sensazioni captate al volo mentre annusavo un profumo, mentre scavavo le gallerie nere di carbone del male di vivere che talora si abbatte sulle scogliere dell'anima e le fa tremare, sono l'amarezza di una carezza negata o l'emozione che sempre regala la pelle di una donna e quel male sottile che ci stringe lo stomaco e che chiamiamo amore. Sono le parole che ho incontrato mentre guidavo, camminavo, facevo altro e che non sono riuscito a bloccare, perché le parole non ci appartengono, si fanno trovare, a volte ci adottano, altre ci sfuggono, giocano con noi, con le nostre emozioni, sono un profumo improvviso, un colore all'angolo delle sguardo che non riesci a cogliere, sono neve leggera che si posa sul cuore e lo ricopre di un soffice velo di nostalgia».